PROTOCOLLI DEI SAVI DI SION
Protocollo III
Ogni Repubblica attraversa varie fasi. La prima fase è
rappresentata dai primi giorni di furia cieca, quando le turbe
annientano e distruggono a destra e a sinistra. La seconda è il regno
del demagogo che promuove l'anarchia ed impone il potere assoluto.
Questo dispotismo non è ufficialmente legale ed è, pertanto,
irresponsabile; esso è nascosto ed invisibile, ma nel medesimo tempo si
fa sentire. Esso è generalmente controllato da una organizzazione
segreta la quale agisce dietro le spalle di qualche agente ed è
conseguentemente tanto più audace e senza scrupoli. A questa forza
segreta non importerà di mutare gli agenti che la mascherano. Questi
mutamenti aiuteranno persino l'organizzazione, la quale con questo mezzo
si sbarazzerà dei suoi vecchi servitori, ai quali avrebbe dovuto dare
un forte premio, data la durata del loro servizio. Chi o che cosa può
detronizzare una potenza segreta? Ebbene tale è appunto il nostro
Governo. La loggia massonica in ogni parte del mondo agisce
inconsciamente da maschera al nostro scopo. Ma l'uso che faremo di
questa potenza nel nostro piano di azione, come i nostri quartieri
generali, restano perpetuamente sconosciuti all'universo.
La libertà potrebbe non essere danno e sussistere nei governi e nei paesi senza pregiudicare il benessere del popolo, se fosse basata sulla religione, sul timore di Dio e sulla fratellanza umana, scevra da quei concetti di uguaglianza che sono in contraddizione diretta con le leggi della creazione che hanno ordinato la sottomissione. Retto da una fede simile, il popolo sarebbe governato dalle parrocchie e vivrebbe tranquillamente ed umilmente sotto la tutela dei suoi pastori spirituali, sottomettendosi all'ordinamento da Dio stabilito sulla terra. Ed è perciò che dobbiamo cancellare persino il concetto di Dio dalle menti dei Cristiani, rimpiazzandolo con calcoli aritmetici e bisogni materiali. Allo scopo di stornare le menti Cristiane dalla nostra politica è assolutamente necessario di tenerle occupate nell'industria e nel commercio. Così tutte le nazioni lavoreranno incessantemente per il loro proprio vantaggio, ed in questa lotta universale non si accorgeranno del nemico comune. Ma perché la libertà sconnetta e rovini completamente la vita sociale dei Gentili, dobbiamo mettere il commercio sopra una base di speculazione. Il risultato di ciò sarà che le ricchezze della terra, ricavate per mezzo della produzione, non rimarranno nelle mani dei Gentili, ma passeranno, attraverso la speculazione, nelle nostre casseforti. La lotta per la supremazia e la speculazione continua nel mondo degli affari, produrrà una società demoralizzata, egoista e senza cuore. Questa società diventerà completamente indifferente e persino nemica della religione e disgustata dalla politica. La bramosia dell'oro sarà l'unica sua guida. E questa società lotterà per l'oro, facendo un vero culto dei piaceri materiali che esso può procacciarle. Allora le classi inferiori si uniranno a noi contro i nostri rivali - cioè contro i Gentili privilegiati - senza neppur fingere di essere animate da un motivo nobile, e neppure per amore delle ricchezze, ma unicamente per il loro odio schietto contro le classi più elevate. |