PROFEZIE
Le Profezie del Ragno Nero
Carismatico personaggio che visse intorno alla seconda metà del XVI secolo, in Baviera, nel triangolo compreso tra Ratisbona, Monaco e Augusta.
Ignota la sua reale identità, forse, si tratta di un monaco cistercense. In ogni caso, ci troviamo davanti a un personaggio eccezionale, capace di vedere il futuro come si può vedere il presente.
La ricerca lascia immaginare che potrebbe essere vissuto durante il regno di Alberto V, il Magnanimo (1550-1578). Forse, venne anche invitato, alla corte del re, «per essere consultato, prima di prendere importanti decisioni».
Il «Santo Monaco Bavarese» era ben conosciuto al suo tempo, tanto che alla sua morte la leggenda finì per impadronirsi del personaggio. Poi subentrò l’oblio.
A distanza di oltre un secolo, all’inizio del 1700, ritornarono alla luce «le sue carte», sulle quali appariva, quasi come un sigillo, una firma complicata, che si poteva confondere con una macchia, ma che a un esame più approfondito lasciava scorgere la forma di un ragno.
Per questo si parlò del Ragno Nero (Schwarze Spinne).
Si ritornò ancora a parlare del Monaco Veggente negli anni Trenta, quando il professor Ludwig Birzer, coordinatore del gruppo di ricerche paranormali voluto da Hitler, iniziò «a leggere la storia futura della Germania» attraverso questi vaticini.
Testimonianze attendibili dicono che Hitler rimase affascinato dai messaggi profetici, tanto da sollecitare il professor Birzer ad accelerare «l’interpretazione dei contenuti».
Dopo un paio d’anni di lavoro, il ricercatore riuscì finalmente a inquadrare il futuro della Germania e dell’Europa. Facendo una relazione al capo nazista, Birzer non usò mezzi termini: «Ci sarà una seconda guerra mondiale. E sarà la Germania a muoversi per prima, ma se scenderà in campo prima del 1943, Berlino diventerà un cimitero». Hitler rimase turbato da queste parole.
Ma la macchina della guerra non poteva ancora attendere molto. E così, sulla sottile magia della profezia, prevalse la logica della Blitz-Kreig, la guerra lampo.
La Germania scese in campo per prima, nel 1939. E Berlino, come aveva profetizzato il Ragno Nero, divenne proprio un cimitero.
Le profezie del Ragno Nero consistono in un lungo elenco di avvenimenti, corredati, ognuno, da una pagina di prosa. Alcuni di questi fatti sono stati già identificati ed essi, nel caso l’accoppiamento fatto-data sia esatto, sorprendono per precisione. Ecco alcune date di esempio:
1789: “Turbine di sangue” = la Rivoluzione Francese;
1821: “Morte di una speranza” = la morte di Napoleone;
1914: “Pianura di croci” = la prima guerra mondiale;
1924: “Sulle orme di Cesare” = Mussolini al potere in Italia;
1946: “Germoglio dell'ulivo” = la fine della II guerra mondiale;
1963: “Necrologio sull'altare” = la morte di Papa Giovanni XXIII;
1980: “Pietro oltre Roma” = l’avvento di un papa straniero.
Le profezie del Ragno Nero non presentano un quadro particolarmente ottimistico del futuro dell’umanità. Il decennio 1990-2000 è stato descritto come “il tempo della cenere”. La cenere è quella dei valori morali sui quali l’uomo aveva fondato la propria realtà: sono valori ignorati, distrutti, dati alle fiamme. Questo decennio sarà da tutti “dolorosamente vissuto” perché i “tempi saranno dannati”. Nascerà una nuova realtà, la cui essenza negativa è sintetizzata nell’appello che l’uomo farà al proprio Dio. Come Davide nel suo salmo, anche l’uomo moderno si rivolge a Dio pregandolo: Miserere mei, Deus, Abbi pietà di me, mio Dio. L’uomo avrà bisogno di purificarsi: l’uomo “fatto di solo carne” dovrà morire e lasciare posto all’uomo “fatto di spirito”. I pochi uomini che riusciranno a scorgere questa verità si vestiranno di umiltà, come le formiche, ed andranno incontro al loro destino. Gli altri continueranno a vivere come nel passato, vedendo il rosa della dolcezza dove ora c’è il viola della passione. Questa situazione riguarderà soprattutto i paesi dell’Est europeo e porterà all’emigrazione, da queste zone, di migliaia di persone, che invaderanno l’Europa Centrale portando carestie, violenze, epidemie. Tuttavia, sarà proprio ad Est che nascerà la nuova generazione dei “condottieri dello spirito”: per il Ragno Nero, “Cristo muore sul Tevere e risorge sul Volga”. In Russia è destinato a rinascere il Cristianesimo, basato sui valori primigeni di duemila anni fa, affinché, di nuovo, l’uomo possa vivere “nel segno del Signore”.
Nonostante, come detto, il futuro dell’umanità sia del tutto negativo, la data fondamentale per il Ragno Nero è il 2000, identificato come l’anno della “gloria del fuoco”. L’avvento del nuovo millennio viene così descritto: “Quando l’umanità sarà alla fine del Millennio, avrà raggiunto la sommità del colle e dall’alto vedrà la distruzione di un tempo e la strada che porta al nuovo Paradiso Terrestre. La prima generazione che passerà su quella strada sarà una generazione dolorante perché faticosa sarà la strada per riconquistare le gioie dello spirito.” Il prezzo per “le gioie dello spirito” sarà il passaggio sotto “il ponte dei cinque dolori”. Il primo decennio del nuovo millennio sarà “il tempo delle paure”, cui succederanno il “decennio della pazzia”, il “decennio dell’assestamento” e il “decennio della ripresa”.
L’alta tecnologia, che caratterizzerà questi anni, come tutto il resto, è destinata a finire in cenere. E la cenere è la coperta con cui ci copre l’Anticristo, la cui venuta, il cui respiro è già nell’aria. Il Monaco Nero definisce l’Anticristo come “il Principe Nero”; la sua sarà una “una voce nuova, che demolirà il tempio”. Questa, in breve, la descrizione che ne fornisce il monaco tedesco:
Questa testimonianza storica conferma ancora una volta la validità dei messaggi profetici del Monaco Bavarese: un personaggio carismatico la cui storia si è persa nel tempo, mentre i suoi vaticini continuano ad aprire le finestre sul futuro di ogni generazione. Fino a quando gli uomini saranno capaci di accostarsi a questi messaggi con umiltà e con fede.
Ignota la sua reale identità, forse, si tratta di un monaco cistercense. In ogni caso, ci troviamo davanti a un personaggio eccezionale, capace di vedere il futuro come si può vedere il presente.
La ricerca lascia immaginare che potrebbe essere vissuto durante il regno di Alberto V, il Magnanimo (1550-1578). Forse, venne anche invitato, alla corte del re, «per essere consultato, prima di prendere importanti decisioni».
Il «Santo Monaco Bavarese» era ben conosciuto al suo tempo, tanto che alla sua morte la leggenda finì per impadronirsi del personaggio. Poi subentrò l’oblio.
A distanza di oltre un secolo, all’inizio del 1700, ritornarono alla luce «le sue carte», sulle quali appariva, quasi come un sigillo, una firma complicata, che si poteva confondere con una macchia, ma che a un esame più approfondito lasciava scorgere la forma di un ragno.
Per questo si parlò del Ragno Nero (Schwarze Spinne).
Si ritornò ancora a parlare del Monaco Veggente negli anni Trenta, quando il professor Ludwig Birzer, coordinatore del gruppo di ricerche paranormali voluto da Hitler, iniziò «a leggere la storia futura della Germania» attraverso questi vaticini.
Testimonianze attendibili dicono che Hitler rimase affascinato dai messaggi profetici, tanto da sollecitare il professor Birzer ad accelerare «l’interpretazione dei contenuti».
Dopo un paio d’anni di lavoro, il ricercatore riuscì finalmente a inquadrare il futuro della Germania e dell’Europa. Facendo una relazione al capo nazista, Birzer non usò mezzi termini: «Ci sarà una seconda guerra mondiale. E sarà la Germania a muoversi per prima, ma se scenderà in campo prima del 1943, Berlino diventerà un cimitero». Hitler rimase turbato da queste parole.
Ma la macchina della guerra non poteva ancora attendere molto. E così, sulla sottile magia della profezia, prevalse la logica della Blitz-Kreig, la guerra lampo.
La Germania scese in campo per prima, nel 1939. E Berlino, come aveva profetizzato il Ragno Nero, divenne proprio un cimitero.
Le profezie del Ragno Nero consistono in un lungo elenco di avvenimenti, corredati, ognuno, da una pagina di prosa. Alcuni di questi fatti sono stati già identificati ed essi, nel caso l’accoppiamento fatto-data sia esatto, sorprendono per precisione. Ecco alcune date di esempio:
1789: “Turbine di sangue” = la Rivoluzione Francese;
1821: “Morte di una speranza” = la morte di Napoleone;
1914: “Pianura di croci” = la prima guerra mondiale;
1924: “Sulle orme di Cesare” = Mussolini al potere in Italia;
1946: “Germoglio dell'ulivo” = la fine della II guerra mondiale;
1963: “Necrologio sull'altare” = la morte di Papa Giovanni XXIII;
1980: “Pietro oltre Roma” = l’avvento di un papa straniero.
Le profezie del Ragno Nero non presentano un quadro particolarmente ottimistico del futuro dell’umanità. Il decennio 1990-2000 è stato descritto come “il tempo della cenere”. La cenere è quella dei valori morali sui quali l’uomo aveva fondato la propria realtà: sono valori ignorati, distrutti, dati alle fiamme. Questo decennio sarà da tutti “dolorosamente vissuto” perché i “tempi saranno dannati”. Nascerà una nuova realtà, la cui essenza negativa è sintetizzata nell’appello che l’uomo farà al proprio Dio. Come Davide nel suo salmo, anche l’uomo moderno si rivolge a Dio pregandolo: Miserere mei, Deus, Abbi pietà di me, mio Dio. L’uomo avrà bisogno di purificarsi: l’uomo “fatto di solo carne” dovrà morire e lasciare posto all’uomo “fatto di spirito”. I pochi uomini che riusciranno a scorgere questa verità si vestiranno di umiltà, come le formiche, ed andranno incontro al loro destino. Gli altri continueranno a vivere come nel passato, vedendo il rosa della dolcezza dove ora c’è il viola della passione. Questa situazione riguarderà soprattutto i paesi dell’Est europeo e porterà all’emigrazione, da queste zone, di migliaia di persone, che invaderanno l’Europa Centrale portando carestie, violenze, epidemie. Tuttavia, sarà proprio ad Est che nascerà la nuova generazione dei “condottieri dello spirito”: per il Ragno Nero, “Cristo muore sul Tevere e risorge sul Volga”. In Russia è destinato a rinascere il Cristianesimo, basato sui valori primigeni di duemila anni fa, affinché, di nuovo, l’uomo possa vivere “nel segno del Signore”.
Nonostante, come detto, il futuro dell’umanità sia del tutto negativo, la data fondamentale per il Ragno Nero è il 2000, identificato come l’anno della “gloria del fuoco”. L’avvento del nuovo millennio viene così descritto: “Quando l’umanità sarà alla fine del Millennio, avrà raggiunto la sommità del colle e dall’alto vedrà la distruzione di un tempo e la strada che porta al nuovo Paradiso Terrestre. La prima generazione che passerà su quella strada sarà una generazione dolorante perché faticosa sarà la strada per riconquistare le gioie dello spirito.” Il prezzo per “le gioie dello spirito” sarà il passaggio sotto “il ponte dei cinque dolori”. Il primo decennio del nuovo millennio sarà “il tempo delle paure”, cui succederanno il “decennio della pazzia”, il “decennio dell’assestamento” e il “decennio della ripresa”.
L’alta tecnologia, che caratterizzerà questi anni, come tutto il resto, è destinata a finire in cenere. E la cenere è la coperta con cui ci copre l’Anticristo, la cui venuta, il cui respiro è già nell’aria. Il Monaco Nero definisce l’Anticristo come “il Principe Nero”; la sua sarà una “una voce nuova, che demolirà il tempio”. Questa, in breve, la descrizione che ne fornisce il monaco tedesco:
Questa testimonianza storica conferma ancora una volta la validità dei messaggi profetici del Monaco Bavarese: un personaggio carismatico la cui storia si è persa nel tempo, mentre i suoi vaticini continuano ad aprire le finestre sul futuro di ogni generazione. Fino a quando gli uomini saranno capaci di accostarsi a questi messaggi con umiltà e con fede.
Le Profezie del Ragno Nero - interpretate da Renzo Baschera
Il decennio della cenere 1991 - 2000
Miserere mei Deus Durante questo decennio trionferà la cenere. C’è qualcosa che finisce, che si trasforma in cenere. Stanno morendo valori sui quali l’uomo aveva fondato la sua vita. Ma occorrerà ancora molto tempo prima che l’uomo riesca a capire. E soprattutto riesca a rendersi conto che è in gestazione «una nuova realtà». Il simbolo della cenere viene rafforzato dalle prime parole del salmo di David: Miserere mei Deus. Abbi misericordia di me, o Dio. I fratelli capaci ancora di vedere e di sentire, durante questo decennio di decadimento morale, sociale e politico, si trasformeranno in formiche: indosseranno l’abito dell’umiltà, preparandosi ad affrontare la strada, irta di spine, di difficoltà, di travagli, che attraverserà i prossimi anni. E questo il tempo che introduce alla settimana santa dell’umanità. Il tempio del vitello d’oro viene addobbato con i simboli della passione. Le rosee pareti vengono tinteggiate di viola, per annunciare il dolore, la penitenza. Ma gli occhi degli uomini continueranno a vederle ancora, per molto tempo, gradevolmente rosate. Soprattutto gli ultimi anni del decennio, contengono i germi della trasformazione, in particolare per l’Europa Centrale e i Paesi dell’Est. Qui fioriranno grandi speranze e grandi delusioni, grandi gioie e grandi dolori. E sarà ancora qui che si aprirà una piaga destinata a trasformarsi in cancrena: l’esodo di popoli affamati che invaderanno l’Europa Centrale, seminando carestia, violenza e disperazione. Non lasciatevi illudere dagli ultimi bagliori di un benessere morente. Non affidate il domani all’alta tecnologia. Perché finirà per dominare la cenere. E dove cadrà la cenere, cadrà anche l’inganno dell’Anticristo, il cui respiro è già nell’aria. 1995 - Sole morente Il sole è in collera con gli uomini. Non riscalda più. E quando il suo raggio nasce da oriente colpisce come una spada. Sulla mano del gigante è apparsa una piaga. Il viandante giallo porterà il suo unguento per sanarla. Ma la piaga diventerà cancrena e la cancrena sarà operata durante una notte di plenilunio, mentre sul capo dell’uomo voleranno gufi di metallo e pipistrelli sorti dalla schiuma del mare. La spiga del grano rimarrà verde. Ma l’uomo non guarda più alla terra. Il granaio è il mare e le messi non sono i pesci. L’uragano avvolgerà un fiore e il fiore diventerà fungo. I tempi della prima civiltà risorgeranno per dire che nulla è cambiato. L’uomo è rimasto un caprone egoista. E sulla strada del suo egoismo procede a testa bassa. Maddalena sarà bruciata e le sue vesti redente saranno divise tra i marinai di una nave che va alla deriva. Chiudete gli occhi e levate il cappello davanti alla terra di San Giorgio. Giovanna raccoglie pietosamente i morti. E la vita va alla terra e la terra è ancora viva. Ma il sole, il sole dov ‘è? La Nuova Terra ha messo le catene al sole. Ma ci sono due rospi che continuano a minacciare la cicala. E la cicala sarà messa in gabbia. Sarà l’ultima cicala di una generazione nata nei castelli. E qui morirà, tra il ferro arrugginito di una gabbia. Sul suo regno verrà gettato il sale e non crescerà un filo d’erba a memoria d’uomo. Una palla di luce solcherà i cieli e sarà confusa con il sole. Ma la sua luce sarà fredda, più fredda dei raggi selenici. L'interpretazione In questi messaggi profetici si coglie un preoccupato, insistente invito a concentrare l’attenzione sul sole perché «è in collera con gli uomini». E qui il vaticinio, probabilmente, contiene due messaggi diversi: il raggio del sole sta provocando «la piaga» (malattie della pelle), perché la civiltà dei consumi ha compromesso la fascia di ozono; il raggio del sole colpisce «come una spada». E qui il sole ha una funzione simbolica, rappresenta l’energia atomica. La profezia è esatta, se si tiene conto che proprio nel 1995 ci sono stati tre test nucleari «tra i più importanti di ogni tempo». Una catena di esplosioni atomiche è avvenuta nell’atollo di Mururoa, in Polinesia. E altre esplosioni atomiche sono avvenute in Cina. C’è stata insomma una prova generale dell’Apocalisse. I «gufi di metallo» che volano sul capo dell’uomo sono gli aerei americani che in questo tempo continuano a sorvolare le postazioni serbo-bosnjache Sulla terra si scatena «l’uragano». In Bosnìa e in Erzegovina c’è la guerra. L’esercito croato sconfigge le milizie serbe di Krajina. In Cecenia si riapre il conflitto. A Grozny, in Russia, la polizia apre il fuoco contro i dimostranti. Ci sono centinaia di morti. E il necrologio continua con l’assassinio a Tel-Aviv del premier Y. Rabin, con l’attentato al metrò di Parigi e con le autobombe a Madrid e a Fiume. Ma l’aspetto più interessante del messaggio sta nel vaticinio su Giovanna (la Francia), che «raccoglie pietosamente i morti», provenienti dalla «terra di San Giorgio» (l’Inghilterra). E si tratta dì personaggi di alto rango, perché tutto il popolo si leva il cappello, in segno di cordoglio. La profezia anticipa sui tempi terrestri la tragedia che si è consumata sotto il tunnel dell’Alma, a Parigi, dove ha perso la vita la principessa Diana, con l’amico Al Fayed. Ci sono ancora due punti del messaggio sui quali è Opportuno soffermarsi. Si tratta del «caprone egoista» e della «palla di luce» che «solcherà i cieli e sarà confusa con il sole». Il primo simbolo potrebbe riguardare il capitalismo. Il secondo, un’astronave proveniente da mondi sconosciuti. Negli anni futuri, probabilmente, si potrà dare una risposta più precisa a queste inquietanti visioni. 1996 - La parola del Principe Nero Eccolo! Scende dalla strada del sole su un cocchio trainato da quattro cavalli neri. Il suo manto ha il colore della neve; la sua voce ha l’impeto del tuono. La sua mano è ferma, il suo gesto è comando. Laggiù, tra le pietre dell’ultimo anfiteatro scorre il sangue. Le tavole della legge saranno gettate nella polvere e calpestate dal ferro dei cavalli. Uomini, sventurate creature striscianti, il Principe vi porta la vostra legge: godete fino all’ebbrezza e sarete felici; adorate Cesare e sarete esaltati; rubate e sarete onorati. Il Principe Nero terrà banchetto nell’atrio del cupolone e mille pescatori incenseranno la sua mano: una mano che stringe in pugno il potere di vita e di morte, una mano che annienta e crea; una mano che benedice e distrugge. Piangete madri! Gettate le vostre viscere al fuoco! Squarciate il vostro grembo che ormai non serve più che al piacere. L’uomo non nascerà più da donna perché è arrivato Lui, l’ultimo figlio di Osiride. Così era scritto. Così chiudiamo la finestra sulla vigna del padre. Ma non piangete. E ora che gli occhi si chiudano. Perché la vite non darà più vino. E la terra non darà più grano. Così fino alla nuova giornata. Che andremo a cercare nell’infinito. Sarà questo il canto delle sei legioni che varcheranno il fiume. Attenti alla palude. Qui cadrà l’ultima speranza del piccolo Cesare. Ci saranno i segni del cielo. Ci saranno le voci dei morti. Ci saranno i lamenti dei vivi. L'interpretazione Chi è il Principe Nero? La maggior parte delle persone associa questo simbolo a un personaggio (l’Anticristo?). Ma potrebbe anche trattarsi di una ideologia, di un movimento politico, oppure di una concentrazione di poteri economici e politici. Di una globalizzazione. Potrebbe quindi trattarsi del santuario del vitello d’oro che viene edificato nel cuore dell’Europa, chiamato Unione Europea (UE). Ci troviamo infatti davanti a quattro cavalli che scendono «dalla strada del sole» (il sole simboleggia anche il potere del denaro). La UE incorpora infatti anche la CECA, la CEE e la CEEA. Potrebbero essere i quattro cavalli dell’Apocalisse (UE, CECA, CEE, CEEA), perché globalizzando, finiranno per distruggere: E i primi a essere distrutti saranno i più poveri, i diseredati. Nel 1996 viene «messa a punto» la moneta europea, l’Euro, che inizierà a circolare nel 1999: l’anno nel quale le incarnazioni sataniche domineranno la terra. Sempre nel 1996, l’ex Unione Sovietica entra a far parte del Consiglio d’Europa. Il mosaico si sta pertanto completando. E necessario però ancora qualche anno, prima che appaia in tutta la sua drammaticità il disegno del vitello d’oro. Anno di losche trame, d’intrallazzi, di bassi compromessi. E anche di violenza. I simboli usati dal Veggente sono eloquenti: il tuono, il sangue, la mano che benedice e distrugge, le viscere gettate al fuoco, la palude. E in quest’anno la violenza si espande a vista d’occhio. Abbiamo la strage di Sarajevo, abbiamo gli attentati dell’Ira, abbiamo le violenze etniche nel Kosovo, mentre in Georgia viene assassinato il primo ministro. E anche in India una morte tragica coglie il primo ministro. Significativi sono alcuni simboli finali del messaggio, come le «sei legioni» (le maggiori imprese petrolifere), il «piccolo Cesare» (Eltsin), i «segni del cielo» (l’apparizione della Madonna nel Messico e i continui messaggi di Medjugorje), i «lamenti dei vivi» (l’esodo incessante degli albanesi, degli slavi, dei curdi e degli africani). 1997 - Cavalcata sulle nubi Cavalieri d’acciaio solcheranno le nubi e grideranno al tempo le parole del Principe funesto. L’uomo vive la sua avventura e lascia la stabile pietra per l’instabile acqua. Acqua e nubi, cielo e stelle. Il coltello taglierà la terra come il contadino taglia il pane. La pagnotta sarà tagliata in due con il coltello, il cui manico è tagliato dal rosaio della rosa gialla. Pietro è rinchiuso in una tana. A guardia c’è il vecchio lupo. Così, fino a quando le stelle non si ribelleranno all’uomo. Ciò avverrà in una notte calma e serena di piena estate. Da nube a nube rimbalzerà il canto di fratel Jacopone e il corteo procederà solenne come un fiume in piena, come un lampo. Sull’ultimo ceppo si calerà la mannaia del boscaiolo. E la falce taglierà l’erba nel prato della fattoria. E il tempo della scelta. I fichi secchi verranno gettati nella fogna e quelli verdi saranno collocati in un vaso pieno di balsamo. La parola del Principe Nero germoglia. Le pecore non si pagano più con l’oro. E il pastore non si serve più del cane. Le pecore siedono a tavola dove c’è il fiasco del vino, il formaggio e il pane; il pastore pascola nel prato, dove l’erba è più amara. E le pecore non attenderanno più la notte per rientrare all’ovile. Non ci saranno più custodi, ma ci saranno ancora padroni. Prendetevi la messe, comanda il Principe Nero. E la messe sarà cenere. Prendetevi la luce e la luce sarà tenebre. Prendetevi la casa del padre. E la casa costruita con le pietre della vigna. I suoi muri sono solcati dalle rughe del tempo; le sue fondamenta sono state spogliate dalla forza. L'interpretazione I «cavalieri d’acciaio » che solcano le nubi sono la sonda Mars Pathfinder, che atterra su Marte; il Cassini che lascia la terra per esplorare le lune di Saturno e l’astronave russa, Mir, che viene a trovarsi in gravi difficoltà. L’uomo vive l’avventura spaziale: lascia la stabile terra (pietra) per cercare l’instabile acqua (su Marte ci sarebbe quindi l’acqua, sebbene le condizioni generali non permettano la vita). Durante l’anno il terremoto «taglierà la terra, come il contadino taglia il pane». Questo avverrà nell’Iran, provocando mille morti, nell’Umbria, nelle Marche, causando danni anche al patrimonio artistico. Il «rosaio della rosa gialla» richiama la Cina. E in questo tempo infatti che Hong Kong ritorna alla Repubblica Cinese. Pietro (Giovanni Paolo Il), «rinchiuso» nella politica vaticana dì evangelizzazione e di espansione, continua la sua missione itinerante. Quest’anno visita la Polonia e la Francia. A Parigi, in particolare, raccoglie un vero trionfo. Ma le stelle «si ribellano». Questo messaggio annuncia cambiamenti radicali nella politica vaticana. Il canto di fratel Jacopone, Dies irae, è foriero di morte. E nel 1997 la morte ha avuto un raccolto abbondante. Bastano pochi dati a confermarlo: la guerra civile in Albania e nello Zaire; i massacri degli integralisti islamici in Algeria, a Luxor e a Tel Aviv. E interessante anche il vaticinio delle pecore che «non si pagano più con l’oro». E infatti in gestazione l’Euro, che finirà per portare una grande confusione e una grande angoscia. Crollano, a una a una, le frontiere dei Paesi dell’Unione Europea («non ci saranno più custodi»). Nel grande contesto dei cambiamenti radicali c’è però chi semina la ribellione. E il tempo che nasconde una grande delusione. E il tempo della luce che diventa tenebre. 1998 - Demolizione del tempio Rughe millenarie si apriranno sulla pietra e i giorni sanguineranno. Il volto dell’uomo-serpente è una piaga. Eppure le labbra si piegano ancora in una smorfia di sorriso. Ercole è sceso nel tempio E i pilastri si sono piegati Come canne al vento Duemila sorelle Vegliano nel cielo Ma solamente alcune vestono di luce. Una lunga processione si snoderà tra i pilastri piegati come uomini vinti. E l’ultima esaltazione dell’uomo Pietro. E il tempo delle meraviglie. Vecchie terre scompariranno come goccia d’acqua durante un temporale. Nuove terre sbocceranno come fiori all’alba di una radiosa giornata. Sulla piazza del tempio stanno sorgendo le ortiche e l’uomo edificherà una nuova casa. Sarà questa la «Casa del Salice». Qui verrà gettata la semente del Principe e qui s’innalzerà la fiamma del grande fuoco. I pilastri di pietra bruceranno come ceppi di rovere. Il muro cadrà. Quattro fratelli avranno la ghirlanda della donna. Uomini odoranti di fango e vestiti d’oro costruiranno una diga sul fiume. E qui finirà il lungo rosario della cicala. Anima mia vola Anima mia conquista le nubi. L’uomo E un serpente Perché la terra E uno sciacallo. Otto legionari formeranno la guardia del Principe e il suo cavallo d’acciaio passerà sui mantelli degli ultimi mercanti dell’anima. L'interpretazione Nei vaticini si colgono due messaggi di morte che riguardano il Vaticano. Si dice infatti: «Rughe millenarie si apriranno sulla pietra (Pietro) e i giorni sanguineranno». E poi: «Una lunga processione si snoderà tra i pilastri (le colonne di piazza San Pietro?) piegati come uomini vinti». L’anno precedente si annunciava anche «il canto di frate! Jacopone», il Dies irae, il canto dei morti. L’omicidio-suicidio delle guardie svizzere e della moglie del comandante Estermann era stato pertanto annunciato. E non è tutto. Negli ambienti vaticani serpeggia un profondo malessere, che sfocerà in altri fatti di sangue, o comunque in reazioni incontrollabili. Il messaggio riguardante «l’ultima esaltazione dell’uomo Pietro» è probabilmente da mettere in relazione con il viaggio di Giovanni Paolo II a Cuba. Altre due profezie si stanno avverando. «Vecchie terre che scompariranno come goccia d’acqua»: il riferimento è ai fiumi di fango che hanno seminato il terrore e la morte in Campania. Sono poi profetizzati maremoti, perché «nuove terre sbocceranno». Ma la parte più significativa del messaggio profetico riguarda «la nuova casa». Si tratta dell’Unione Europea. Il vaticinio non è però incoraggiante, perché essa viene definita «Casa del Salice» e il salice è simbolo di sofferenza. (Ricordiamo il pianto sotto i salici, durante l’esilio in Babilonia). Il Veggente associa la «Casa del Salice» (l’Unione Europea) al «Principe» (l’Anticristo). E pertanto un messaggio allarmante, funesto. Si stanno bruciando le tradizioni (i pilastri di pietra), per la grande ammucchiata, ossia l’unione delle forze capitaliste e socialiste. «Il muro cadrà», annuncia il Veggente. E nessuno si rende conto che crollando il muro «della radice», germoglieranno la sofferenza, il conflitto e la delusione. Ma sarà necessario del tempo, prima che la gente si renda veramente conto di ciò che sta accadendo. E questo anche per i grandi cambiamenti atmosferici. E per la proliferazione dei test nucleari (India). Interessante il simbolo degli «uomni odoranti di fango e vestiti d’oro», intenti a costruire una «diga sul fiume». Potrebbero essere gli artefici del potere occulto, che hanno edificato l’Europa economica, l’Europa dell’alta finanza, mentre l’unica via di salvezza era l’Europa della solidarietà, dell’amore fraterno. 1999 - Resurrezione di Caino La strada è immersa nella notte. Le spalle dell’uomo sono candide come colombe. Sorge, dalla terra battuta da mille generazioni, «il figlio del male». Sarà questo l’alfiere del Principe Nero. Sarà questo che scuoterà l’ulivo. E giunto il tempo della pestilenza. Nei cieli apparirà l’arcangelo, ma sarà il «figlio del male». Nei cieli apparirà la luce, ma sarà il Principe Nero. Verdi labari trionferanno al vento e il coltello di Caino sarà pulito in una bandiera che avrà il colore del latte e del sole. Il manto del Principe Nero sarà steso sul villaggio dei pescatori e il pesce diventerà serpente e il serpente sarà scannato ai piedi di San Nicola. Una foresta in fiamme sprofonderà nel ventre della genitrice e lingue di fuoco si eleveranno alle nubi cariche di tempesta. Come un segno sarà il tremore che serpeggia intorno alla terra e demolisce villaggi e città. La parola del Principe Nero è un ‘onda che inghiotte la nave; è una folgore che spezza la quercia. Dove passa il suo tallone i fiori si spezzano e l’erba ingiallisce. I figli leveranno i coltelli contro i padri e i padri contro i figli. Genti barbare prenderanno possesso delle città e genti civili andranno nella foresta. Le terre dei profeti saranno sterili per più generazioni. Ma il grano non serve più a sfamare i poveri figli di Eva. A levante gli uomini verdi costruiranno una tana, dove cadrà il grande Principe della Notte e sarà legato con corde, come si usa fare con gli sciacalli. Sarà allora che i cieli si rovesceranno. L'interpretazione È opportuno riflettere su alcuni punti del messaggio. Soprattutto sul «pesce che diventerà serpente». Il pesce è un simbolo di vita ed inoltre uno dei maggiori simboli della chiesa (basti pensare all’acrostico di Cristo e ai primi fedeli che venivano chiamati «pisciculi». Ma il pesce, annuncia il Veggente, si trasformerà in serpente. Questo vuol dire che la vita, i rapporti umani «saranno sempre più avvelenati». E il veleno salirà fino al soglio pontificio. Sta morendo la tradizione. Si muovono i primi passi su un terreno franoso. La paura vestirà molte giornate. Anche perché c’è nell’ aria una pestilenza. Ma la grande pestilenza è nei cuori. E' tempo di inganni («Nei cieli apparirà la luce, ma sarà il Principe Nero»). I «verdi labari» lasciano intendere il trionfo della Lega. Vivremo pertanto un tempo di grandi contrasti. Da una parte si registrerà la spinta alla grande ammucchiata (l’Europa Unita), mentre dall’altra assisteremo alla spinta secessionista. E tra le due follie molti rimarranno schiacciati. Per ora si salverà il vitello d’oro, con i suoi servi. Ma sarà una salvezza temporanea. In questo tempo si osserverà una intensificazione dei movimenti sismici: «il tremore che serpeggia intorno alla terra». E, forse, in questo «tremore» sarà coinvolta anche la terra di San Nicola. Potrebbe trattarsi di Bari, o di qualche località poco lontana. Le «genti barbare» che prenderanno possesso delle città potrebbero identificarsi con gli extracomunitari, che un po’ alla volta sostituiranno i residenti in una pacifica invasione. Stanno cambiando molte cose. E questo finirà per cagionare un diffuso nervosismo. Particolare attenzione va poi rivolta allo Stato di Israele («le terre dei profeti»). Le terre che diventano «sterili» sembrano alludere all’uso dell’energia atomica. Potrebbe essere l’energia atomica, impiegata a scopo di pace, a portare il disastro. Non è necessaria la guerra per portare la morte. A levante (la Russia) il potere vacilla. Qualcosa sta crollando definitivamente. E, come sempre accade, «gli sciacalli» ne approfitteranno. 2000 - Gloria del fuoco È tardi per alzare gli occhi al cielo. Tutto sarà fugace come un lampo. Tutto sarà violento come la folgore. La strada finisce Alla sommità del colle. La quercia Non è più che Una canna marcia Come la vita dell’uomo. E al di là della quercia La notte... L’impero del Principe è durato quindici lune. Al primo quarto della sedicesima luna amare gocce di sudore formeranno la corona per il banchetto delle tenebre. E qui il Principe sarà barattato per trenta fiori appassiti. L’ultimo scoglio sarà una montagna di fuoco. Sentirete le fiamme salire in gola e la bocca sarà secca, come la sabbia del deserto. Sentirete il vuoto e cercherete di aggrapparvi al fuscello vagante, che fu la barca di Pietro. La terra scivolerà verso il mare e trascinerà le genti. L’acqua sarà fuoco e nella fiamma si concluderà un tempo. Finalmente sulla terra ritorneranno a sbocciare gli ingenui fiori dell’età verde. La cicala canterà libera. Al fuoco seguirà la pace. Una pace solenne, una pace maestosa, senza limiti, senza orizzonti. Sulle macerie di duemila anni, quattro sparuti superstiti capiranno che tutto è stato un sogno amaro. Capiranno che la vita non era gloria, ma pace. Lasciate che l’ulivo rinverdisca, ma bruciate la rosa. La vita dell’uomo, animale viziato, è finita. Rendiamo di ciò grazie al cielo. L'interpretazione Sta bruciando qualcosa. Qualcosa d’importante. Si stanno bruciando, forse, «le anime», le tradizioni dei popoli, per la grande ammucchiata. La quercia, simbolo di stabilità, di forza, sta diventando una «canna marcia». E questo simbolo potrebbe riferirsi alla Germania, artefice di un nuovo potere economico, che finirà per essere schiacciata dallo stesso potere economico. Al di là della nuova Europa, annuncia il Veggente, c’è «la notte». Lo smarrimento, l’incertezza, l’insicurezza, il caos. Il «Principe » potrebbe rappresentare il potere occulto, il vitello d’oro. L’Europa dei capitali e dei profitti finirà con il «banchetto delle tenebre». E il suo tempo sarà di «quindici lune». Questo tempo terrestre, probabilmente, è solo indicativo. Non si tratta pertanto di quindici cicli lunari, ma di «quindici tempi». Altro simbolo importante, ma alquanto ermetico, sono i «trenta fiori appassiti». Potrebbero essere trenta nazioni ridotte sul lastrico. E qui abbiamo un nuovo messaggio di trasformazione radicale. Il Veggente usa termini impressionanti: «una montagna di fuoco» e la «sabbia del deserto». Non rimarrà nulla, quindi. E il riferimento, ancora una volta, potrebbe riguardare le radici, le tradizioni. Molti cercheranno rifugio nella chiesa. Ma anche la chiesa cadrà nella trappola del vitello d’oro. C’è un’ombra sul Vaticano (terrorismo?). Duemila anni fa cadeva l’impero romano, ma sorgeva la grande promessa del cristianesimo. Ora sta cadendo l’impero del vitello d’oro, la gente comune è smarrita e non sa dove rifugiarsi. Perché la chiesa non è più che un «fuscello vagante». La terra che scivola verso il mare indica terremoti e maremoti. «Sulle macerie di duemila anni» emergeranno però quattro superstiti (quattro nazioni?) che avranno ancora la forza e il coraggio di riprendere la strada della saggezza. Passerà la gloria di un sogno. E trionferà la pace. L’ulivo (le sinistre?) ritorna a rinverdire. Mentre la rosa (le destre?) sarà bruciata. Qui finisce un uomo e una vita. L’uomo che adora il vitello d’oro. E la vita fondata sui beni materiali. |